Guardate Rebora, guardate un uomo che non si censura, che domanda e lotta per le sue domande.
Si lotta per tutto oggi, a chi lotta ancora per le sue domande?
Rebora in questa e in molte altre poesie chiede, cerca: assimila e riedita Leopardi, “…a che tante facelle?”
Cielo per albe e meriggi e tramonti
L’aerato seren tu puoi ondare 1
O di nuvole e vento
Errabonde fanfare
O per gli ampliati interluni2
Il bruno lucente mistero
O nell’aroma lunare
(Quando tutto ama e perdona)
Il silenzio sospeso portare;
Ma qui fra nebbie andiamo, e a chi non vede
Sterile nulla è il cielo:
Ma qui, anelo, ciascun dalle piazze alle case
Per l’imminente pungolo
Del travaglio si sfa;
Nell’ostia insapora del còmpito uguale,
Ingoia evacua pane e verità,
Rumina l’ozio, aduna i suoi cocci
Nel simular delle sale,
E stanco infogna giù piaceri e sonni.
Sortilegio del tempo
Al nuovo altar delle genti, o città
Che mescoli un mondo
Fra Penelope e i Proci,
Dall’irrequieta parvenza
Dall’incessante partenza
Chi può giungere a te?
Chi può la voce ascoltare
Del prodigioso essere
E propiziare le cose?
Come alla notte senti
La vanità del tuo sforzo,
Se per i fiori davi pietre e fumo
Per aroma, e schianto ai cuori?
Umana industria sacra,
Nel vortice m’esalto della lotta
Che lusinga e s’indraca3
E concrea e distrugge;
Ma come dal fermaglio della scotta4
Più veemente vela al vento fugge,
Vorrei così che l’anima spaziasse
Dall’urto incatenato del cimento.
Se l’uom tra bara e culla
Si perpetua, e le sue croci
Son legno di un tronco immortale
E le sue tende frale germoglio
D’inesausto rigoglio,
Questo è cieco destin che si trastulla?
Se van dall’universo eterne voci
E dagli àtomi ai soli si marita
Fra glorie ardenti e tenebrosi falli
Una grandezza infinita
Che lo spirito intende,
Questo è per nulla?
O risuonar delle valli
Dove lancia il torrente
A galoppo i cavalli
Del suo corso irrompente
Il grido delle macchine e dei lucri
Sul tuo bàttito avvia
E per le anime sia la tua fresca corrente!
Note
1) Ondare: inondare
2) Interluni: dell’interlunio cfr: pe’ grandi interlunari/silenzi (G. D’Annunzio – “Pamphila”)
Interlunio: periodo tra due lunazioni, corrisponde al novilunio in cui la luna è invisibile in quanto in congiunzione col sole
3) Indraca: (neologismo dantesco) che diventa feroce come un drago
4) Scotta: termine marinaresco che designa una cima, ovvero una corda, che consente di bordare (orientare) una vela
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